IL Capo dei Capi
La partenza da Melchior, un arcipelago ricoperto da 40/50 metri di ghiaccio, è avvenuta da questo buco dopo un giorno di attesa.

La traversata di ritorno verso l’Horn è stata fortunata, dopo aver macinato in 2 giorni 310 miglia avvicinandoci all’Horn il vento è calato, sino a permetterci un atterraggio proprio sul Capo dei Capi che circumnavighiamo all’alba in quasi calma di vento e onda.
L’esplosione delle emozioni e dei sentimenti per questo momento è stata importante per tutta la ciurma ed in particolare per il comandante che avrebbe dovuto effettuarla, su una imbarcazione francese, nel Dicembre del 1984 e non aveva potuto realizzala con i cari amici Raffo e Letizia per la morte dell’amato papà.
Una bella orca avvistata da Dario a pochi metri da Lifexplorer sotto il capo stesso ci ha ulteriormente entusiasmato.



Continuiamo sino a sera per la bella Caleta Margherita immersa in una selva di alberi “bandera”.Cena a base di spaghetto alla carbonara abilmente cucinato da Giovanni, per poi procedere alla cerimonia della consegna dell’orecchino d’oro degli Horner. Grazie a Michela che li ha ordinati alla figlia di Giovanni, Margerita la quale li ha abilmente creati.
Avendo guadagnato 5 giorni sulle nostre previsioni per, causa blocchi ghiaccio, non aver potuto scendere più a sud, ed aver imboccato la finestra meteo per il Drake Passage senza attese, abbiamo il tempo per scontare una breve quarantena per l’ingresso in Chile e domani burocrazia e qualche piccolo riassortimento di cambusa e poi via per effettuare una circumnavigazione dell’ Isola Gordon tra i ghiacciai della cordigliera di Darvin e dell’Isola Hoste.